Benevento e il rito delle Ceneri

Benevento e il rito delle Ceneri

Con il Carnevale finiscono le feste iniziate a Natale e prende il via il cammino penitenziale che prepara alla Pasqua. I due grandi momenti dell’anno liturgico, almeno per i cattolici, hanno origine direttamente da Gesù ed esattamente dalla sua vita: la nascita a Betlemme e la passione, morte e resurrezione trentatré anni dopo a Gerusalemme.

La Pasqua di Resurrezione è preceduta dal venerdì santo della Crocifissione, ma anche dai quaranta giorni della Quaresima, periodo di penitenza con il digiuno (ora solo astensione dalle carni) dei venerdì. 

La Quaresima inizia il mercoledì dopo Carnevale con l’astinenza e il digiuno, i “segni” della mortificazione. In questo giorno si commemora simbolicamente un rito antico. La cenere, simbolo della caducità, viene cosparsa sulla testa dei fedeli, a ricordare l’impegno della umiliazione di fronte alla grandezza incommensurabile di Dio, proprio anzi del Dio fatto uomo che accetta l’umiliazione della morte di croce.

Come altri riti (si pensi alla Messa) hanno subito “ammodernamenti”, così il rito delle ceneri. I contemporanei sono passati dal Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris (Ricorda uomo che sei polvere e in polvere ritornerai)ad un meno mortificante Convertitevi e credete al Vangelo.

Una curiosità, che attesta ancora una volta il ruolo di Benevento nella storia della Chiesa: l’imposizione delle ceneri con la formula in latino fu celebrata per la prima volta il 7 aprile 1091 a Benevento, dove era in corso un Concilio indetto e presieduto da Papa Urbano II. Lo stesso Papa lo estese poi alla Chiesa universale. 

a cura di Mario Pedicini, scrittore e giornalista pubblicista