Non lontano dalla città di Benevento esiste un luogo ombreggiato, umido, folto di vegetazione. Il fiume scorre lento e silenzioso, quasi impercettibile, mentre le tante cavità alimentano suggestioni e leggende. Proprio le leggende, certe volte, raccontano la storia dei luoghi e qui, nel cuore della valle del Sabato, si narra che avesse luogo il rito delle janare, il Sabba. Rito pagano e orgiastico attorno all’albero di noce, cui prendevano parte le janare dopo essersi cosparse di olio.
La Ripa delle Janare sorge nei pressi della località oggi chiamata Stretto di Barba. In epoche remote, qui, esisteva una grande pozza d’acqua salata e si narra che Santa Barbara squarciò con un fendente della sua spada il culmine del bacino, facendo defluire le acque.
Da Santa Barbara forse deriva lo strano nome dello Stretto, ma Barba potrebbe avere anche un’altra lontana origine. Il nome più antico infatti era Valva, che deriva dal latino valvis, cioè i battenti della porta. Con questo nome i latini identificavano le strette gole dei monti attraverso le quali si passava nelle valli vicine o nella pianura.
Con il passare del tempo Valva sarebbe divenuto Balba, fino ad arrivare a Barba, un luogo misterioso dove la mente si perde nell’immaginazione, tra leggendari racconti e novelle.
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